LO SFERISTERIO DI MACERATA


Lo Sferisterio di Macerata è un teatro all'aperto situato nel centro storico di Macerata (a ridosso delle mura urbiche, adiacente alla Porta Picena, più comunemente detta Porta Mercato). Un'arena semicircolare originariamente destinata al gioco del pallone col bracciale, molto in voga nel centro Italia nel XIX secolo e successivamente riadattata a luogo per concerti e teatro d'opera, (l'unico della regione all'aperto con i palchi) ritenuto di acustica perfetta da cantanti e direttori d'orchestra, e sede di diversi festival culturali.[1]
L'edificio è stato progettato nel 1823 dall'architetto neoclassico Ireneo Aleandri (progettista, tra l'altro, del viadotto dell'Ariccia e del Teatro Nuovo "Gian Carlo Menotti" di Spoleto).
Ha una capienza massima di circa 2500 posti (fino a 3000, includendo la balconata) e dal 1967 è noto per la stagione lirica estiva, trasformata nello "Sferisterio Opera Festival" nel 2006 dall'allora direttore artistico Pier Luigi Pizzi, e nel 2012 in "Macerata Opera Festival", dal direttore artistico Francesco Micheli, in carica fino al 2017.
Da ottobre 2017 il Macerata Opera Festival ha un nuovo assetto che vede Luciano Messi sovrintendente, Barbara Minghetti direttrice artistica e Francesco Lanzillotta direttore musicale.
Nel 2005, dopo anni che la manifestazione si svolgeva a Recanati, per la prima volta si sono svolte qui le finali del concorso Musicultura, vinto da Simone Cristicchi con la canzone Studentessa universitaria.
Lo Sferisterio di Macerata fu edificato, come gran parte dei teatri storici marchigiani del Sette-Ottocento, grazie all'iniziativa di un gruppo di privati benestanti cittadini, i Cento Consorti, con a capo Guarnieri Pacifico e il Gonfaloniere Nicola Ranaldi, che, desiderosi di donare alla città una nuova struttura per il pubblico spettacolo, si tassarono per finanziarne la realizzazione. Come ricorda l'iscrizione sulla facciata:
«Ad ornamento della città, a diletto pubblico. La generosità di cento consorti edificò. MDCCCXXIX» |
Se il sistema di finanziamento fu analogo a quello utilizzato per l'edificazione dei teatri, differente era il genere di spettacolo che la struttura avrebbe ospitato. Nello Sferisterio, infatti, si disputavano competizioni di pallone a bracciale, attività atletica largamente diffusa e considerata principale gioco nazionale italiano in quel periodo, nonché talvolta vi furono esibizioni di tauromachia.
Il 9 maggio 1819 la Congregazione Pallonaria il Circo bandì un concorso di progetto per l'ideazione dell'opera, eleggendo a giudici l'Accademia di belle arti di Bologna e l'Accademia nazionale di San Luca. Lo svolgimento della fase progettuale e quello della realizzazione dell'edificio furono piuttosto travagliati. L'incarico fu affidato in un primo momento all'ingegnere maceratese Salvatore Innocenzi che iniziò i lavori di edificazione nel 1820. Sospesi i lavori per tre anni, nel 1823 si chiamò a completare l'opera, sulla base di un nuovo progetto, il ventottenne architetto Ireneo Aleandri (1795-1885), impegnato nello stesso periodo alla costruzione del Teatro Feronia di San Severino Marche.
Inaugurato nel 1829 con una grande festa, durante 91 anni ospitò eventi sportivi di vario genere e spettacoli circensi. Per i tornei di pallone a bracciale, la squadra locale era molto seguita quindi, nei primi anni del secolo scorso, aggiungendo tribune mobili l'impianto ospitava circa 10.000 tifosi che incitavano gli atleti durante le gare. Difatti qui gareggiarono i migliori pallonisti di più generazioni compreso il celeberrimo Carlo Didimi immortalato da Giacomo Leopardi nella nota ode A un vincitore nel pallone.
Nel 1920, dopo che per un paio d'anni era diventato il campo da gioco anche della locale squadra di calcio, fu oggetto di restauro e sistemazione, che trasformarono l'edificio in struttura adatta ad accogliere rappresentazioni liriche.